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Cronaca

Pallavolista truffato dalla falsa fidanzata: sequestro preventivo per le 2 indagate

Coinvolte due donne, una vive in Brianza

Sequestro preventivo dei beni alle due presunte truffatrici di Roberto Cazzaniga, il pallavolista brianzolo salito alla ribalta delle cronache nazionali per aver elargito oltre 600mila euro a quella che riteneva la sua fidanzata. Una relazione a distanza durata 15 anni con una modella brasiliana (alias Maya Mancini) che non ha mai incontrato. 

Questa mattina, giovedì 28 aprile, i finanzieri del Comando di Monza, su delega della Procura della Repubblica brianzola, stanno eseguendo il  sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale brianzolo, finalizzato alla confisca diretta di denaro e altre disponibilità finanziarie nei confronti di due indagate residenti nelle province di Monza e Cagliari, quale profitto illecito di una presunta truffa aggravata e continuata.

L’attività investigativa, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e coordinata dalla Procura di Monza, è relativa alla vicenda che avrebbe visto come vittima Roberto Cazzaniga. Dalle indagini condotte dagli inquirenti sarebbero emersi numerosi indizi che dimostrerebbero che una delle due indagate, agendo sotto il falso nome della modella e grazie all'aiuto di un’amica fidata del truffato, avrebbe con artifici e raggiri, dapprima instaurato e coltivato un rapporto telefonico costante fino a convincere il pallavolista dell’esistenza della relazione, mostrando via social anche foto ritraenti una nota modella realmente esistente.

Cazzaniga, certo che quella relazione sentimentale - anche se a distanza - fosse vera, non si è tirato indietro quando la sua presunta fidanzata gli ha chiesto soldi per far fronte a spese mediche e presunte difficoltà economiche che le avrebbero persino impedito di acquistare beni di prima necessità. Il pallavolista brianzolo l'ha aiutata e nell'arco dei 15 anni di questa presunta relazione a distanza le avrebbe elargito oltre 600mila euro. 

Fino a quando, confidandosi con un compagno di squadra, Cazzaniga ha raccontato quanto gli stava accadendo e le difficoltà economiche che lui in quel momento stava affrontando. Il compagno di squadra ha avviato anche una raccolta fondi per aiutare il pallavolista a ricominciare una nuova vita. Ma prima di tutto Roberto Cazzaniga ha sporto querela. A quel punto sono iniziate le indagini. 

Nel corso degli accertamenti sono state ricostruite circa 1.400 singole transazioni attraverso le quali il pallavolista ha trasferito - tra il 2008 e il 2021 - sui rapporti finanziari della finta modella sistematiche somme di denaro, in particolare mediante ricariche/bonifici su più carte postepay (generalmente, di importo variabile tra 200 e 3.000 euro), bonifici su conti correnti bancari e postali, oltre ad averle acquistato un'automobile. I finanzieri, inoltre, hanno scoperto che le somme accreditate venivano utilizzate quasi esclusivamente dalla presunta fidanzata per prelievi di denaro contante da vari sportelli bancari e postali, pagamenti on line e/o presso esercenti vari per spese voluttuarie. Parte delle somme sono state trasferite all’altra complice residente in Brianza (circa 90 mila euro), oltre che a persone rientranti nella sfera familiare della stessa indagata.

Al termine delle indagini, in accoglimento della proposta di sequestro preventivo avanzata dalla Procura della Repubblica di Monza, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza ha adottato il  provvedimento ablativo, la cui esecuzione è in corso questa mattina a cura delle fiamme gialle fino a concorrenza di circa 74 mila euro, corrispondente all’importo del profitto di truffa non ancora prescritto ai fini penali.

"L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’autorità giudiziaria, sotto la direzione ed il coordinamento del Comando provinciale di Monza, testimonia l’impegno quotidianamente profuso dallle fiamme gialle - fanno sapere dal Comando di piazza Diaz - quale presidio della sicurezza economico-finanziaria, ai fini della repressione delle condotte truffaldine e della conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, per restituirli a beneficio della persona offesa". 

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