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Il caso

La Lega attacca Ilaria Salis e quell'aggressione al gazebo del Carroccio

Il fatto era avvenuto a Monza nel 2017

“Dissenso sì, ma non deve sfociare nella violenza come accaduto il 18 febbraio 2017 a Monza quando Ilaria Salis, insieme ad altri facinorosi, attaccò con insulti e sputi un gazebo della Lega a Monza. Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani 'un’idealista', possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano. Le sue vicissitudini nelle aule di tribunale offrono l’opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto se particolarmente odiosi come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza”.  A dichiaralo il Carroccio, in una nota ufficiale.

Così che la Lega interviene nel dibattito nazionale intorno alla vicenda di Ilaria Salis, la 39enne insegnante monzese che dall’11 febbraio 2023 è in carcere  a Budapest con l’accusa di aver aggredito insieme ad altri giovani due neonazisti durante il Giorno dell’Onore. Questa mattina già il lissonese Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, aveva preso una posizione netta in merito al tentativo di riportare a in Italia llaria Salis che vede impegnati il legale della donna e le istituzioni. "Spiace per il trattamento riservato a Ilaria Salis e ci auguriamo sappia dimostrare la propria innocenza. Però ogni Paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi".

Ma sulla vicenda interviene anche la Lega di Monza, con il segretario cittadino Roberta Gremignani. “Le immagini di Ilaria Salis incatenata in Ungheria sono scioccanti, sono immagini che appartengono al Medioevo e che oggi non dovrebbero più esistere - ha dichiarato a MonzaToday -. Però se al termine del processo dovesse essere giudicata colpevole, allora avrei seri dubbi sul fatto che possa continuare a svolgere il suo lavoro di insegnante”. Gremignani ricorda poi quell’assalto al gazebo della Lega nel 2017.  “Ricordo bene il fatto - prosegue -. Il gazebo era in pieno centro, in via Italia, proprio davanti alla chiesa delle Sacramentine. In quel momento al gazebo c’erano solo due ragazze, due nostre militanti che vennero assalite con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi dei centri sociali, tra le quali c’era anche Ilaria Salis”.

Come riferisce l’avvocato di Ilaria Salis a La Repubblica, la donna in quella occasione fu assolta: “Non è stata affatto individuata dalle due militanti della Lega ma solo individuata come partecipante al corteo che si svolgeva quel giorno a Monza da un video prodotto in atti. Il giudice nella sentenza ha specificato che risulta aver partecipato solo al corteo senza in alcun modo aver partecipato all'azione delittuosa di altre persone nè di aver in qualche modo incoraggiato o supportato altri a farlo".

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