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Adotta una famiglia: un aiuto agli italiani che accolgono i profughi

L'iniziativa promossa per sostenere le famiglie che stanno ospitando chi è scappato dalla guerra

Aiuta chi sta aiutando. Questo il principio alla base del progetto "Adotta una famiglia allargata" promosso dall'avvocato monzese Agostino D'Antuoni per andare incontro alle necessità delle famiglie monzesi e brianzole che, dall'inizio della guerra in Ucraina, hanno aperto le porte della loro casa e del loro cuore ai profughi. 

"Adesso gli aiuti devono essere concentrati anche qui, in Brianza, a sostegno delle famiglie che stanno ospitando i profughi - spiega D'Antuoni -. Le famiglie si stanno accollando tutte le spese". Un'accoglienza che, certamente, non sarà a breve termine. Visto l'andamento della guerra in Ucraina, i barlumi di pace sempre più lontani e la distruzione di intere città, il ritorno in Patria non sarà imminente. D'Antuoni chiede quindi la collaborazione dei privati (e in particolare della grande distribuzione) per aiutare le famiglie.

"Hanno bisogno di buoni spesa, pacchi alimentari, vestiti - prosegue -. Hanno compiuto un gesto di straordinaria generosità. Accolgono, portano conforto e aiuto, cercano di far dimenticare quegli orrori ancora vivi negli occhi di grandi e piccini. Ce la stanno mettendo tutta e a ormai un mese dall'arrivo del primo pullman di profughi a Monza mamme e bambini ucraini pian piano stanno tornando a sorridere". Ma tutto questo ha un costo che, ad oggi, è completamente sulle spalle di chi accoglie. Da qui la richiesta di aiuto per "alleggerire" le spese che le famiglie stanno affrontando e che dovranno continuare ad affrontare a lungo termine. 

Ma il progetto va oltre. Dare dignità offrendo anche un posto di lavoro. "Tra le donne giunte dall'Ucraina ci sono diverse professioniste, anche una dentista. Tutte mi chiedono di poter lavorare, di poter contribuire e aiutare queste famiglie che incondizionatamente le hanno accolte, insieme ai loro bambini. Sono disposte anche a mettere da parte le loro competenze per altre professioni quali quella di assistenza agli anziani, baby sitter e domestica". 

Le famiglie hanno bisogno di essere aiutate anche nel disbrigo delle pratiche burocratiche. Servono volontari che, nel corso della giornata, possano mettersi a disposizione per accompagnare i profughi in questura, in ospedale o negli ambulatori per le visite. "Tutti possiamo dare una mano in questa straordinaria gara di solidarietà - conclude -. Anche chi non ha potuto accogliere chi scappa dalla guerra, può comunque aiutare, aiutando chi ha aperto le porte di casa". Per informazioni telefonare allo studio dell'avvocato Agostino D'Antuoni allo 0399636372.

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