rotate-mobile
Eventi

Ambra Angiolini, icona a Monza della lotta alla violenza di genere

L'attrice si è meritata la standing ovation del pubblico del Teatro Manzoni

Ambra Angiolini, ex stellina di Non è la Rai, col suo "marchese" è divenuta a Monza il simbolo della lotta alla violenza di genere.

Al Teatro Manzoni, dove sabato sera, 2 marzo, ha portato in scena "Oliva Denaro", spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Viola Ardone, suggestivo monologo che prende spunto dalla vicenda di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni '60 è stata la prima in Italia a rifiutare dopo il cosiddetto "matrimonio riparatore", l'attrice romana è infatti riuscita nell'intento di apparire perfetta come narratrice e promotrice della battaglia della rivendicazione della grandezza della donna. E del genio femminile.

Meravigliosamente bella e meravigliosamente talentuosa, Ambra Angiolini si è meritata la standing ovation del pubblico monzese. Accorso con entusiasmo a riempire le sedie del teatro cittadino, senza lasciarne libera nemmeno una, per ammirare la performance dell'ex pupilla di Boncompagni, oggi interprete fra le più intense del panorama cinematografico e teatrale nazionale. E non solo per il talento dimostrato in scena. Certamente innegabile, vista la capacità di riempire il palco, caratterizzato da una scenografia al "limite dell'umile", con lo sguardo e la voce. Ma anche e soprattutto per quell'affermazione con la quale ha inteso informare il pubblico delle ragioni che hanno di fatto sublimato la resa emotiva del suo lavoro. E che l'hanno fatta piangere di fronte ai fragorosi applausi e alle ovazioni dei monzesi. Ovvero la presenza del "marchese".

Una boutade? No, un'affermazione spontanea e volutamente sincera che pure è parsa dare un senso ancora più alto a quello che di fatto è stato uno spettacolo teatrale che a Monza si attendeva con una certa ansia. Con protagonista una donna, con quella particolare condizione che ciclicamente caratterizza le donne, e che altresì ha saputo spiegare, e elevare all'ennesima potenza, la grandezza dell'universo femminile. Dove predominano la forza, l'intelligenza e il coraggio. Le stesse qualità rappresentate dall'Olivia Denaro rappresentata dall'attrice. Capace di farsi portavoce dei diritti delle donne e della lotta contro la violenza in un mondo, quello della Sicilia degli anni '60, nella quale la donna la si voleva sottomessa e nel quale alla donna era anche interdetta la volontà di pensare. 

Con la drammaturgia e regia di Giorgio Gallione lo spettacolo, incluso nella sezione "Altri percorsi" del Teatro Manzoni, non ha solo narrato una delle vicende più note della cronaca italiana. Ma ha bensì permesso  all'attrice romana di farsi appunto paladina di coraggio e libertà e di divenire una sorta di icona femminile della donna a Monza. La sua Olivia Denaro è una ragazza di campagna che vuole studiare e sogna di andare a lavorare per non fare la fine "delle altre", e che sa bene (perché glielo ha detto la mamma) che dopo che arriva il "marchese" lo sguardo agli uomini non bisogna rivolgerlo.  E invece lei viene travolta in un ballo, appunto dopo l'arrivo del "marchese" che la rende donna, da un smargiasso del paese dallo sguardo sensuale che la rapisce e la violenta per poi chiederla in moglie per "riparare" alla violenza. 

Il resto è cronaca, la stessa che per anni ha fatto la storia dell'Italia moderna. 

ambra 2

Alla quale Ambra Angiolini ha dato voce in un crescendo di tensione emotiva che, partendo da quel no all'uomo pronunciato sulle scene, è divenuto messaggio universale. Condiviso da tutti i presenti di fronte all'attrice madida di sudore e con indosso una semplice veste azzurra. Che ha compreso di non essere sola. Che ha ringraziato chi l'applaudiva, umilissima. Grata per quella condivisione. Intelligentemente Bella. Straordinariamente talentuosa. Sorprendentemente attrice.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ambra Angiolini, icona a Monza della lotta alla violenza di genere

MonzaToday è in caricamento