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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Costretti a pagare 150 euro per un parcheggio", critiche alla rivoluzione della sosta blu

La presa di posizione della politica

Il caso parcheggi a Monza continua a sollevare polemiche. E a prendere posizione è stata anche l’opposizione in consiglio comunale tra cui i consiglieri Francesco Cirillo e Martina Sassoli (Gruppo Misto). “Come nella miglior tradizione - dichiarano Cirillo e Sassoli-, il centrosinistra si insedia alla guida della città e fa l’unica cosa che sa fare: cassa. Anche questa volta, imbellettando la delibera all’insegna della “sostenibilità viabilistica”, ci si rende conto che in realtà stanno solo aumentando le tariffe, sia in termini di costo orario, sia in termini di numero di pass residenti. Le persone non solo dovranno pagare di più la sosta, ma saranno obbligate a pagare un pass per poter lasciare la macchina nei pressi di casa propria. Ma ancora di più, le zone soggette a pass (con le strisce gialle) sono quelle in cui vige il divieto di sosta per il lavaggio strade, reintrodotto proprio dalla Giunta Pilotto. Risultato: il cittadino paga ma poi non ha il parcheggio”.

A prendere posizione è stato anche Fabio Albanese, già candidato al Senato uninominale per Azione: “Parlo a titolo personale, come cittadino vicino ai monzesi, fuori dagli schieramenti politici. Sono contrario a questo piano sosta, è inaccettabile non creare nuovi parcheggi e continuare a chiedere ai residenti del centro di pagare 150 euro per un posto in strada che poi non trovano. E trovo ancora più ingiusto imporre nelle altre zone 3 mila nuovi parcheggi blu e chiedere ai residenti 25 euro per parcheggiare. Non è così che si disincentiva il traffico veicolare. La giunta monzese dice di voler copiare Milano, dove però il piano serve principalmente a fare cassa. Solo i ricchi applaudono, quelli che hanno il box e possono acquistare un’auto elettrica. La favoletta ambientalista, senza azioni concrete che andrebbero varate prima di avviare qualunque piano, temo nasconda il vero obiettivo: fare cassa sulle spalle già provate di cittadini, imprese e commercianti. Spero che la Giunta monzese ci ripensi”.

“Insomma, - concludono Cirillo e Sassoli- come ormai ci ha abituato questa Giunta, anche questa volta siamo di fronte all’ennesimo pasticcio amministrativo che punta solo ed esclusivamente ad ingrassare le entrate del comune a discapito dei cittadini, residenti e non, con un’ipotesi di cassa che si aggira sui 45.000 euro al giorno senza offrire nessun tipo di servizio in più alla collettività.”

Italia Viva: “No più tasse ma un piano mobilità sostenibile serio”

“Il metodo più efficace per disincentivare l’uso della macchina non è aumentare le tasse, ma fare un piano della mobilità sostenibile (PUMS) serio e innovativo”. Questa la posizione di Italia Viva Monza che è intervenuta sulla questione parcheggi a pagamento. “Come delegazione cittadina di Italia Viva Monza comunichiamo disappunto rispetto a questa decisione che ci vede molto perplessi su modalità, tempistica , ricaduta sui cittadini e risultati attesi” spiegano in una nota i coordinatori Laura Pisani e Bruno Tarallo. “Sebbene riconosciamo che a Monza la pressione del traffico veicolare, non soltanto nel centro storico, bensì in tutti i quartieri , sia un problema ormai cronicizzato e in aumento, con notevoli ripercussioni su qualità dell’aria e salute, noi di Italia Viva riteniamo che a questi problemi debba essere data una soluzione complessiva che agisca sulle cause evitando di porre a carico dei cittadini l’ennesima tassa aggiuntiva”.

E ancora: “I cittadini saranno ancora una volta costretti a metter mano al portafoglio per poter parcheggiare nel proprio quartiere di residenza pagando profumatamente: ben 150 euro a macchina all’anno, per chi abita nel centro storico!”. Il piano della mobilità sostenibile dovrebbe prevedere, secondo Italia Viva: “mezzi pubblici efficienti, rapidi, comodi e in quantità sufficiente a coprire il fabbisogno, che consentano di raggiungere facilmente e rapidamente ogni quartiere, servizi di mobilità per pendolari e studenti, anche con navette e pass gratuiti, piste ciclabili che consentano una viabilità dolce insicurezza, che connettano tutti i quartieri senza soluzione di continuità”.

E ancora: parcheggi per biciclette e monopattini privati (a Monza i furti di biciclette sono pressocchè una certezza), app per la mobilità sostenibile, car sharing, parcheggi pubblici nelle aree periferiche collegati con navette”. “Prima si faccia il PUMS e si creino le infrastrutture e i mezzi pubblici per i cittadini , poi si incentivi il loro utilizzo. L’applicazione di nuove tasse deve essere l’ultima misura ad essere presa, non la prima” concludono.

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