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L'appuntamento / San Giuseppe / Via Philips

Nico Acampora apre le porte della pizzeria a 400 persone (ma non per mangiare)

L'appuntamento è per il 9 aprile

Ha scelto quella che considera la sua casa (e la casa dei suoi ragazzi) per presentare il libro dedicato a un sogno diventato realtà.

PizzAut a Monza apre le porte, non (solo) per pranzi e cene, ma anche per la presentazione del libro “Vietato calpestare i sogni” nel quale Nico Acampora, ideatore e fondatore della prima pizzeria gestita da persone autistiche, racconta la sua storia e la nascita del progetto. La presentazione ufficiale è per martedì 9 aprile alle 17.30 quando la pizzeria con oltre 400 posti a sedere ospiterà tutti coloro che vorranno assistere alla presentazione del volume. Nei locali di via Philips 12 Nico non sarà solo: con lui lo staff di pizzaioli e camerieri “aut”, Elio (di Elio e le Storie Tese) amico e tra i primi sostenitori del progetto, ed Elisabetta Soglio la giornalista che ha scritto il libro insieme ad Acampora.“Siamo molto emozionati - ha raccontato Nico -. Per la presentazione del libro mi avevano consigliato una sede istituzionale e più prestigiosa. Ma ho insistito per farlo a casa nostra, da PizzAut”. 

Un libro che racconta la storia di un sogno: il sogno di Nico Acampora, il papà di Muggiò che ha deciso di impegnarsi concretamente per dare un futuro di autonomia al suo Leo (bambino autistico) e ai tanti ragazzi autistici che avrebbero avuto ben poche possibilità di avere un lavoro e di poter vivere come i loro coetanei. Quando Nico ha bussato alla porta delle banche per chiedere finanziamenti per quel suo progetto di una pizzeria gestita da persone autistiche si è visto chiudere le porte in faccia, oltre ad essere tacciato di follia. La “follia di un padre che non voleva arrendersi di fronte alla diagnosi che i medici avevano dato a me e a mia moglie”, ha più di una volta raccontato Nico Acampora.

Ma la determinazione e la certezza che quei ragazzi avevano tutte le carte in regola per lavorare, avere uno stipendio e vivere una vita autonoma, alla fine lo hanno premiato. Tutto è partito da un sogno “a occhi aperti, nel quale rivede una scena della sera prima, quando lui, Stefania, Leo e sua sorella Giulia ridevano insieme facendo la pizza a casa, sul tavolo della cucina. Rivede Leo felice e impiastricciato mettere le mani nella farina e poi stendere il pomodoro su un impasto da preparare per amici di famiglia. E il tempo riprende a scorrere”. È nato così il progetto PizzAut che ad oggi vanta 2 locali: uno a Cassina de’ Pecchi nel Milanese e l’altro a Monza inaugurato il 2 aprile di un anno fa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma il pensiero corre agli esordi di quella che in molti avevano definito una follia: Maria De Filippi e l’invito a Tú sí que vales; il lockdown che sembra bloccare l’imminente apertura della pizzeria, con Nico che non si scoraggia e, grazie a un camion, inventa il food truck più inclusivo che esista, e consegna la pizza Aut ai medici in prima linea negli ospedali covid. Ma i ragazzi di PizzAut hanno fatto anche il miracolo: sono arrivati in Vaticano, da Papa Francesco al quale hanno regalato e fatto indossare il grembiule di PizzAut.

Ma soprattutto è il racconto della vittoria di questi giovani che, grazie al sogno di Nico e preparati per intraprendere questo importante percorso professionale e umano, sono riusciti a raggiungere il traguardo più importante della loro vita: lavorare ed essere autonomi. Una grande vittoria non solo per loro, ma anche per i loro familiari. Perché, come ricorda Nico e come campeggia all’interno dei due locali da PizzAut “è vietato calpestare i sogni”

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