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L'ex feltrificio Scotti cambia volto: l'area abbandonata lascia il posto a case, negozi e verde

Presentato il progetto di recupero della ex area industriale a pochi passi dalla Villa Reale

L'ex Feltrificio Scotti cambia faccia. Là - a pochi passi dalla Villa Reale e dal parco di Monza - dove un tempo sorgeva una delle storiche fabbriche del capoluogo nascerà un nuovo complesso residenziale e commerciale.

Nel 2016 era stata presentato un progetto che prevedeva la realizzazione di due edifici residenziali, uno a destinazione residenziale e commerciale. Un progetto che, però, è rimasto per cinque anni fermo sulla carta. Alla fine del 2021 il privato ha presentato un progetto che prevede la ristrutturazione dell’edificio affiancato alla ciminiera ad uso residenziale; la costruzione di complesso edilizio a destinazione residenziale articolato su più livelli, imperniato su una corte centrale, posta in asse con la direttrice Nord/Sud e la presenza storica della ciminiera. Il tutto armonicamente inserito nel contesto mediante la riqualificazione delle aree libere, con la realizzazione di una vasta area a verde impreziosita dalla messa a dimora di diverse essenze arboree; oltre costruzione di un edificio a destinazione terziaria/residenziale e recupero di un edificio esistente che si affaccia su una piazza d’uso pubblico. Rispetto al precedente progetto, quello attuale presenta altezze contenute e si attesta ora sui 3-4-5 piani. Un’attenzione particolare alla qualità del progetto, più spazio fruibile a uso pubblico, contenimento delle altezze volumetriche, più attenzione al verde e alla piazza, oltre al rispetto meticoloso dei vincoli posti dalla Soprintendenza. 

“Abbiamo voluto fortemente che anche in questa area la nostra città ritrovasse bellezza e qualità – spiega il sindaco Dario Allevi –. Le modifiche apportate al progetto inziale vanno proprio in questa direzione e restituiscono finalmente un’anima a questa zona della città non soltanto recuperando le testimonianze architettoniche del passato, ma sapendo guardare al futuro con coraggio, innovazione e attenzione alle tematiche ambientali”.   

Soddisfatta anche Martina Sassoli, assessore alle Politiche del territorio. "Da sempre convinti che il partenariato pubblico-privato sia l’unica vera leva per lo sviluppo sostenibile della nostra città, non possiamo che essere entusiasti del lavoro svolto in questi anni. Il nuovo progetto del Feltrificio, firmato da un’archistar di chiara fama internazionale, interpreta perfettamente la Monza del futuro che insieme abbiamo voluto delineare. Una città in cui la qualità degli edifici sia valorizzata dalla bellezza del verde, sempre più protagonista della rigenerazione urbana ‘made in Monza’. Interventi come questo dettano il passo rispetto all’attenzione che abbiamo voluto porre insieme al privato e alla Soprintendenza per restituire alla città una progettazione all’altezza delle aspettative dei nostri cittadini”. 

Una storia, quella della riqualificazione dell'ex feltrificio Scotti, che risale al 2015. In quell'anno il consiglio comunale approvò in variante al Piano di governo del territorio (PGT del 2007), il progetto che prevedeva la riqualificazione del comparto situato tra il Viale Cesare Battisti e le vie Donizetti e Scarlatti, un’area dismessa occupata dagli edifici produttivi dell’ex Feltrificio Scotti, con una consistenza edilizia originaria di 10.662 metri quadrati. Poi l'anno successivo la convenzione urbanistica contemplava alcune quantità edificatorie da sviluppare tramite interventi di recupero di edifici esistenti, quali Villa Azzurra, Casa delle Aste, Capannone lungo via Donizetti e Ciminiera. Erano inoltre previste nuove edificazioni suddivise in due blocchi:

Il Comune si sta occupando dell’iter di rilascio del Permesso di Costruire: un passaggio articolato che deve essere preceduto dal rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, previa acquisizione del parere della Commissione Paesaggio e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, volto a ottenere il permesso per interventi edilizi su immobili e aree di interesse paesaggistico. 

“Il progetto nasce da una meticolosa analisi del contesto nel quale sorgerà e, i cui elementi caratterizzanti, grazie ad una collaborazione attenta con la committenza e le Istituzioni Pubbliche, saranno un importante simbolo. Ogni progetto deriva la sua unicità dall’ambiente circostante, dalla sua storia e dalla sua vocazione: questi sono gli elementi guida, con i quali ci si deve sempre confrontare e relazionare. Il territorio lombardo è ricco di beni e patrimoni culturali e i Comuni sono i nostri interlocutori privilegiati”, sottolinea Mario Cucinella, fondatore e direttore artistico dello studio Mario Cucinella Architects.

“Desideriamo che questo progetto diventi un fiore all’occhiello della nostra SGR. Abbiamo scelto di essere co-protagonisti della rigenerazione e valorizzazione di un’area che si trova in un contesto di grande importanza storica, urbanistica e paesaggistica della città di Monza. Grazie al supporto delle istituzioni locali e alla stretta collaborazione con Mario Cucinella Architects e Varallo RE, la città potrà vantare un complesso di edifici che siamo certi verrà studiato nei corsi di laurea in architettura”, aggiunge Tommaso Bossi, Fund Manager di Antirion SGR. 

“Siamo lieti di presentare questo importante progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Monza, Antirion nostro partner e il prestigioso studio Mario Cucinella Architects - evidenzia Paolo Locatelli, Direttore Generale di Varallo Group. Abbiamo scelto la città di Monza con consapevolezza ed entusiasmo perché ci consente di dare pienamente corpo ai nostri obiettivi aziendali, ovvero quelli di ‘fare urbanistica’ nella sua accezione più piena. L'iniziativa si inserisce in una città in continua crescita, ormai la terza il Lombardia, decisa ad innovarsi, che conserva una sua identità ma è anche ben collegata alle direttrici di traffico più importanti. Crediamo in questo progetto e nella sua capacità di rappresentare un esempio concreto e condiviso di valorizzazione urbana, attraverso la formula del partenariato pubblico-privato”.  

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