rotate-mobile
Attualità Busnago

L'atelier degli abiti da sogno di Stefania (finito anche in tv) dove i vestiti cambiano vita

Nella sartoria di Stefania, maestra di eleganza, si torna dopo il giorno del sì per smontare e ricomporre l'abito della cerimonia e renderlo indossabile anche in altre occasioni

I tempi cambiano, i matrimoni anche. E nondimeno la sorte degli abiti da sposa. 

Lo sa bene Stefania Bedendo, titolare della storica "Sartoria Stefy" di via Italia a Busnago, dal 1996 l'atelier tante principesse brianzole (e non solo) in attesa del loro sì, che proprio in virtù della metamorfosi che ormai va caratterizzando i matrimoni è diventata piuttosto nota anche per il riciclo degli abiti da sposa. Che dopo il giorno fatidico, con eleganza e creatività, trasforma in altrettante vesti adatte da indossare anche in altre occasioni. 

Talmente nota che la sua parabola, o meglio la storia della sua impresa, è finita anche in tv su "Storie di Artigiani", il programma tv su Antenna 3 e Telelombardia che racconta l’artigianato a 360 gradi con lo sguardo di Apa Confartigianato Imprese. 

"I matrimoni oggi sono cambiati, e con loro gli abiti da cerimonia"

Originaria di Milano, la città nella quale dopo essersi specializzata nel taglio e nel confezionamento dei tessuti ha fatto la gavetta nei migliori atelier di alta moda tra via Montenapoleone e via della Spiga, Stefania è una delle poche artigiane che ancora oggi operano nel mondo dell'alta sartoria. Forte della "vecchia scuola" nella quale si insegnava a dedicare tempo, attenzione e cura a ogni dettaglio, e degli insegnamenti appresi dai famosi couturier italiani. Prima fra tutti la celebre Nicole Fontana, che ha conosciuto personalmente e il cui imparagonabile talento ancora oggi ispira ogni sua creazione.

Di qui, appunto, la sua grande capacità di stare al passo coi tempi, intercettando i cambiamenti sociali che inevitabilmente si riflettono poi sul modo di vestire, e l'idea di riciclare e rendere riutilizzabili gli abiti del giorno del sì in modo da poterli reindossare altre volte. Senza perdere alcunché della loro straordinarietà. "La maggior parte delle donne oggi non si sposano più giovanissime - ha spiegato - Molte sono già al loro secondo o terzo matrimonio, molte altre già convivono con i loro futuri mariti e magari hanno anche già dei figli. Di conseguenza anche l'abito scelto per quel giorno va via via assumendo un'altra prospettiva. Perché non è più il classico abito che si utilizza per entrare in chiesa e salire sull'altare, quanto piuttosto in comune o in generale per delle cerimonie laiche. E che si preferisce poi riutilizzare in futuro". 

stefania-bedendo-2

Non più dunque abiti che vengono indossati un solo giorno. Non più vesti "incapsulate" in sorta di aurea sacrale che li rende intoccabili e "perpetui". Ma piuttosto creazioni che le clienti, e pure i signori uomini, riportano nella sartoria di via Italia perché vengano smontate e ricomposte, e siano riutilizzabili. Non solo per altre altre cerimonie ma anche per serate o appuntamenti importanti. 

Abiti che sono "gioielli" di sartoria

Stefania, vera maestra di stile e di creatività, non delude. Tra le pieghe dei suoi abiti - da lei ideati, disegnati e realizzati a mano - si cela la storia di tutte quelle donne che che vogliono essere protagoniste e uniche. Il giorno del sì, con veri e propri "gioielli" di sartoria iconici e stupefacenti, nei quali i canoni vengono meno per lasciare spazio al sogno, ma anche in tante altre occasioni, con ricomposizioni fluide e adattabili ove però l'eleganza e la ricercatezza dei dettagli sono elementi imprescindibili.

Dai classici abiti in raso e pizzo bianco a quelli più innovativi (e ultimamente richiestissimi) realizzati con il tulle colorato come quelli delle principesse delle favole, non c'è abito cucito da Stefania che non abbia una parabola da raccontare. Fatta di momenti e di emozioni e condita del talento di Stefania. Capace di soddisfare le tante richieste delle sue innumerevoli clienti con una non scontata capacità di saper ascoltare e di usare forbici, ago e filo come poche.

"Donna, mamma e imprenditrice: "Nessuno pensava che ce l'avrei fatta"

"Era il 1996 quando ho aperto la mia prima sartoria - racconta a MonzaToday - Era in quel di Trezzo, un piccolo buco. In pochi pensavano che ce l'avrei fatta. E invece non ho mai mollato. Anche e soprattutto perché ho sempre creduto che lavorare con amore e passione, e puntare sulla qualità, alla fine ripaga sempre". Un credo che ha portato i suoi frutti. Oggi Stefania è infatti titolare dell'atelier di Busnago, che ha aperto 20 anni dopo il laboratorio di Trezzo, che occupa ben 300 metri quadrati e che le sue clienti hanno ribatezzato "il negozio delle favole". E dove da qualche tempo ha cominciato anche a realizzare abiti sartoriali da uomo in collaborazione con un sarto esperto di linee maschili. Nell'atelier Stefania si muove da sola, dal mattino presto e fino a notte fonda "perché oggi si fatica a trovare personale giacché chi sogna di diventare stilista crede di poterlo fare senza nemmeno saper mettere il filo nella cruna dell'ago", con un'energia che pare inesauribile come il suo sorriso e incarnando a tutti gli effetti il difficile ruolo di donna imprenditrice, moglie e mamma.

Ma pure di maestra che molto ha da insegnare alle future generazioni. Il suo mantra nel vestire è lo stesso del celebre stilista Givenchy: "È l’abito che deve adattarsi al corpo, non il corpo che deve adattarsi alla forma dell’abito". "Il buongusto e lo charme sono senza tempo - puntualizza - e a prescindere dalle mode quel che conta per un abito è valorizzare l'unicità di chi lo indossa". E per capirlo basta dare uno sguardo agli stand appendiabiti dell'elegante sartoria di via Italia dove i manufatti sono certamente i più disparati. Abiti dai tagli geometrici e rifiniti con precisione si affiancano alle nuvole romantiche e che sembrano infinite dei drappeggi delle gonne di seta preziosissima, a corpetti dalle forme sinuose e tempestati di strass che sono leggeri come piume e che sembrano fatti apposta per innalzare al femminilità al suo grado più alto, ad abiti a sirena che sembrano una seconda pelle ma che pure mantengono una grazia candida. Tutto rifinito nei più piccoli dettagli. Tutto pensato per dare forma alle differenti istanze delle clienti di Stefania. Che dopo la prima volta, ritornano sempre nel suo atelier.

"Riciclo le mie creazioni per chi vuole sentirsi ancora unica"

C'è la figlia che vuole riadattare l'abito che Stefania ha creato per le nozze della sua mamma. Ci sono le coppie che hanno già dei figli e che per il giorno del sì desiderano siano abbigliati esattamente come loro. C'è lo sposo che poche settimane dopo il matrimonio vuole far riadattare l'abito così che possa utilizzarlo per gli appuntamenti di lavoro più importanti. E ancora la signora che ha tanti parenti al sud e che dovendo partecipare a parecchi matrimoni ha deciso di far smontare i tre abiti indossati nelle cerimonie precedenti e di farli ricomporre fino a dar vita a una nuova ed esclusiva creazione. E pure la ragazza che per i suoi 18 anni vuole essere bellissima ma che dopo la festa non vuole assolutamente dismettere il vestito e chiede di poterlo riutilizzare cambiando qualche dettaglio. "Tutti loro vogliono sentirsi belli, unici e speciali, ma non solo per un giorno. E io cerco di accontentarli, riaccogliendoli a più riprese nel mio atelier. Riciclando e riattualizzando le mie creazioni. Per provare a 'raccontare' un altro abito".

O meglio un'altra storia. Ugualmente bellissima. Possibile grazie alla fantasia e alla bravura di Stefania. "Mentre guardi un bottone, sfiori un orlo, ti concentri su un accessorio, conosci già un pezzo di vita di qualcuno che non è più uno sconosciuto. Questa è la forza dei vestiti e della moda". 

sartoria-stefy 2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'atelier degli abiti da sogno di Stefania (finito anche in tv) dove i vestiti cambiano vita

MonzaToday è in caricamento