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La storia

Epifania in Brianza, la storia (anzi, le storie) del "Papurott"

La nascita, ancora incerta, nel secolo scorso. Forse a Desio, o forse a Lissone

Non solo calze della Befana all'Epifania in Brianza. Oltre a dolci, dolcetti e carbone la festa dell'Epifania porta con sè anche un'altra dolce tradizione: il "Papurott".

Papurott o Papurogio è il bambolotto, dolce tipico brianzolo della festa: nella giornata del sei gennaio sulle tavole dei brianzoli, per la gioia dei bambini, non può mancare il fantoccio (esiste la variante con impasto di pan brioche o di frolla) preparato secondo le ricette della tradizione con le sue innumerevoli varianti. L'usanza di sfornare o acquistare i Papurott è particolarmente sentita a Lissone dove ogni anno all'Epifania in città avviene la distribuzione dei dolcetti e anche a Desio. La tradizione vuole che il dolce sia stato preparato per prima da una mamma che non aveva denaro a sufficiente per far trovare ai suoi bambini la mattina seguente qualche dolcetto per l'Epifania. La signora dunque avrebbe deciso di realizzare da sola, alla viglia dell'Epifania, con farina, zucchero e pochi semplici ingredienti, un dolce a forma di bambolotto.

La parabola desiana

Leggende a parte, a vantare l’originale ricetta del dolce dell’Epifania sono i desiani. Per i quali è nato il Papurott sarebbe nato nel laboratorio di Edoardo Pastori, di fianco alla roggia Traversi,  nel 1929, ispirato dalla ricetta ereditata dal padre Edoardo, panettiere a Rho, che già aveva creato un dolce simile con la pasta di pane. Il nome scelto dal Pastori, appunto, Papurogio, per via della sua forma da bambino. Un nome che nel tempo si è modificato ma che si è sempre accompagnato alla stessa originale ricetta. Fra i cui ingredienti principali c'è il il lievito madre.

Amico di Angelo Motta, il creatore del panettone, Pastori avrebbe pensato di realizzare il Papurogio, differentemente dal padre, utilizzando appunto la pasta del panettone. Ma a differenza del re dei panettoni, che vantava macchine per l'impasto e la produzione, facendo tutto a mano. Da solo. Il successo non sarebbe tardato ad arrivare. Tanto che quei dolci bambini fatti a mano sarebbero fra gli scaffali dei panettieri e dei negozi di alimentari non solo di Desio ma anche delle città vicine: Seregno, Bovisio, Nova, Muggiò. E anche Lissone. 

A Lissone è fatto in pasta di brioches

E proprio a Lissone, appunto, la storia del Papurott assume connotati diversi. Fu impastato prima degli anni Cinquanta dallo storico panettiere Viscardi e da altri fornai di Lissone; proprio come precisa alla redazione di MonzaToday Roberto Viscardi, figlio del noto panettiere lissonese. Poi lo storico dolce fu impastato e sfornato da Alfredo e Camillo Gatti, nel 1953, in via Mazzini. Ancora oggi, nell'attuale panificio gestito dal figlio (in via Settembrini), sarebbe ancora richiestissimo in occasione della Befana. Quasi quanto la torta paesana alla festa di Lissone. Anche se qui viene preparato in pasta di brioches.

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