Il Valentùn, il panettone dell'amore brianzolo sfornato nel panificio più piccolo d'Europa

Chiuso in uno spazio di poco meno di 9 metri quadrati c'è un ragazzo che da tempo stava pensando a un regalo speciale per la festa degli innamorati, qualcosa di mai visto prima e che non cadesse nel banale.

Il ragazzo in questione è il 25enne monzese Matteo Trapasso. Lo spazio invece è quello di "TraMa", il micropanificio artigianale che il 25enne monzese ha aperto e gestisce in zona Porta Venezia a Milano e nel quale, in occasione della festa di San Valentino, è possibile trovare il "valentùn", ovvero il panettone dell'amore a forma di cuore. 

Un'idea piuttosto singolare, e invero buonissima, che fonde amore dolcezza, da sempre i due elementi cardine della festa degli innamorati, in un lievitato a forma di cuore farcito e ricoperto di cioccolato francese al lampone e decorato con lamponi glassati. Una ricetta unica, sperimentata personalmente da Matteo, bellissima anche a vedersi, una delizia afrodisiaca tempestata dei preziosi frutti rossi che paiono fiori voluttuosi e che è già diventata un must per chiunque intenda stupire la propria dolce metà con qualcosa di sorprendente lasciando da parte la forse un po' banale tradizionale scatola di cioccolatini infiocchettata.

Nel micropanificio di Matteo, il più piccolo d'Europa, qualità e creatività sono sempre andate a braccetto. Fin da quando, poco più di un anno fa, le porte del locale si sono aperte per la prima volta.  Un sogno coltivato a lungo da Matteo, letteralmente cresciuto con le mani in pasta ( dopo gli studi alberghieri ha iniziato a fare pane in diversi forni di Monza e all’interno della pizzeria del padre a Chiavenna, per poi a 16 anni specializzarsi con uno stage in un locale di cucina norvegese) e appassionato di grani antichi, per il quale aveva addirittura lanciato una campagna di crowdfunding che gli permesso poi di organizzare in pochi metri quadrati sia la produzione che la vendita del pane grazie all'acquisto di strumenti e attrezzature tecnologiche a basso impatto energetico. 

La ricetta per la conduzione del suo piccolo spazio di lavoro è sempre la stessa: ingredienti di qualità, ovvero farine biologiche macinate a pietra e nessun lievito o accelleratore industriale, e un'etica del lavoro sostenibile. "Non lavoro di notte - ha spiegato - Arrivo qui intorno alle 7 del mattino per iniziare a infornare il pane e apro al pubblico alle 10. Durante il giorno poi oltre a occuparmi direttamente della vendita preparo l'impasto per il giorno dopo. Così che sia già tutto pronto per essere infornato". Tutto avviene sotto gli occhi dei clienti, ammirati dalla pazienza e dalla cura con la quale Matteo sforna pane (arrivando anche a 50 chili al giorno), focacce, panini al latte e torte da forno, alla stregua di un antico artigiano i cui prodotti, "pochi ma buoni e freschissimi", sanno di storia e raccontano di un processo produttivo fatto di piccoli passaggi dove non c'è spazio per la fretta e dove nulla è lasciato al caso.

E non poteva dunque che nascere qui il "valentùn". Un prodotto golosissimo fatto con amore e che l'amore vuole celebrarlo. Perché è lo stesso che guida le giornate del giovane Matteo e che è alla base del suo talento e della sua geniale creatività. Ad aiutare Matteo nelle realizzazione del "valentùn" l'amico Lorenzo Pozzi, che gli ha permesso di utilizzare il laboratorio di panettoni di sua proprietà per facilitargli il lavoro. "Essendo un prodotto artigianale la sua produzione sarà limitata e solo su ordinazione. Sono già arrivati i primi ordini. Pare che questa variante del panettone piaccia davvero tanto".

Un'esperienza sensoriale, quella del "valentùn", che pare davvero irresistibile e impossibile da non provare.