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La conta dei danni / Seregno

Seregno travolta dalla bomba d'acqua e dal fiume di grandine fa la conta dei danni

Quartieri ancora senza elettricità: il racconto del sindaco

Una giornata da dimenticare per Seregno e per i seregnesi. Nella tarda mattinata di venerdì 21 luglio sulla cittadina brianzola si è scatenato l’inferno. Una bomba d’acqua e grandine si è abbattuta su diverse vie della città. Problemi di black out con 50 centraline dell’elettricità finite sott’acqua e ma nel tardo pomeriggio c’erano ancora quartieri al buio. Al termine di questa drammatica giornata il sindaco, Alberto Rossi, ha fatto il bilancio dei danni e di quanto era accaduto.

“Parto dalla situazione elettricità, che è quella che sta più a cuore a chi è ancora coinvolto – ha spiegato con un post su Facebook -. Appena terminato l’evento di stamattina, RetiPiù è intervenuta immediatamente per ripristinare il più rapidamente possibile l'elettricità, mandando elettricisti insieme a tecnici del gas in modo che ci fosse, anche in questo ambito, il dispiegamento di forze più ampio possibile”.

Delle 50 cabine non funzionanti in seguito al nubifragio, alle 12 RetiPiù ne aveva ripristinate 38. In queste ore sono stati in grado di ripristinarne altre 7. “Ne mancano altre 5 ora allagate che riguardano un paio di quartieri (sostanzialmente San Carlo e San Giuseppe, con qualche via lì attorno) – prosegue - mi dispiace per il disagio e RetiPiù è al lavoro per ripristinare nel più breve tempo possibile, ma ancora non riesco a dirvi quanto ci vorrà perché in questo momento c’è una grande scarsità di pompe, a dimostrazione che la situazione è critica su un territorio che va ben oltre Seregno”.

“L’evento atmosferico è infatti lo stesso del tornado di Cernusco sul Naviglio – precisa Rossi -. Nelle prossime righe vi riporto dati e considerazioni del servizio meteo di Seregno, gestito da Alessandro Ceppi e Giovanni Tesauro (che ringrazio come sempre per i dati e le analisi). Sono caduti 55 millimetri d’acqua in 30 minuti, con raffiche di vento a 70 km orari e grandine con chicchi di 4 centimetri. Sono valori che hanno un “tempo di ritorno” a Seregno di 50-100 anni (ovvero, qualcosa che succede una-due volte ogni secolo)”.

“Chicchi così grossi otturano i tombini e le fognature - che già non avrebbero retto alla precipitazione così abbondante caduta in poco tempo - e hanno enfatizzato i fiumi in piena per le vie del centro. Una questione che va bene oltre la manutenzione di un tombino, quindi: abbiamo purtroppo vissuto un evento atmosferico di una potenza davvero eccezionale, e non solo a Seregno ma in buona parte della Brianza”.

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