Formigoni si difende: "Mai fatto vacanze pagate da altri, opposizioni come corvi"

Il presidente Formigoni, sfiorato dall'inchiesta che ha portato all'arresto di quattro persone (tra cui l'ormai ex vicepresidente della provincia di Monza, Antonino Brambilla) e al mandato d'arresto per l'ex assessore regionale Massimo Ponzoni, respinge ogni accusa e rilancia definendo le opposizioni "come i corvi".

Da una lettera di Sergio Pennati, ex socio in affari di Massimo Ponzoni, gli inquirenti hanno ricavato che sarebbero state pagate vacanze esotiche allo stesso Ponzoni e anche al governatore Formigoni attraverso la società immobiliare Mais srl, a cui sarebbero arrivati fondi come "premio" per un cambio di destinazione d'uso, da agricoli a edificabili, di un terreno situato a Desio.

"Non c'è una questione morale e non c'è una questione politica in regione Lombardia", ha risposto Formigoni riflettendo comunque che "si tratta di fatti gravi, che dovranno essere verificati, ma che attengono alla responsabilità personale delle singole persone: l'amministrazione regionale non è coinvolta".

"Non conosco né Pennati né questa Mais immobiliare - ha precisato poi Formigoni - e non ho mai fatto vacanze pagate da altri".

Formigoni si è augurato che Ponzoni possa dimostrare "la sua estraneità ai fatti". Alla richiesta dell'Udc di un governo di larghe intese sul modello Monti, il governatore ha replicato che "c'è una maggioranza salda, votata dai cittadini, che ha ancora il consenso".

Più dura la risposta a chi, come il Pd e Sel, gli chiede di dimettersi. "Le opposizioni si dimostrano come sempre dei corvi, che non sono capaci di pensare politicamente - ha replicato Formigoni - ma soltanto di sfruttare in maniera indegna accuse ancora tutte da dimostrare. Mi meraviglia soprattutto il comportamento del Pd, che ha visto per primo implicato in fatti gravissimi il suo vicepresidente Penati".