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L'appello

Una nuova famiglia per Tito, il cane ceduto dopo 10 anni dalla famiglia

Una storia molto triste quella che arriva dalla Brianza

Un visino dolce, due occhioni carichi di tenerezza, ma anche tanta ansia quella accumulata da Tito, un pinscher di 10 anni, una vita trascorsa in Brianza insieme alla sua famiglia e poi la sofferta decisione di cederlo.

Una scelta che, naturalmente, ha avuto serie ripercussioni sul cagnolino che dopo un'esistenza ricoperto di attenzione si è trovato dall'oggi al domani solo. Naturale la sua reazione che lo porta ad essere spesso stressato. Ma la donna che si è presa a cuore la vicenda di Tito e che ha contattato la redazione di MonzaToday per lanciare l'appello non ha perso la speranza: quella di trovare per il piccolo Tito una famiglia speciale, una famiglia che torni a fargli amare gli uomini, e sentire soprattutto l’affetto che aveva conosciuto fino a poco tempo fa. Una vita di coccole, attenzioni, passeggiate e giochi nell'area cani, così come faceva con la sua vecchia famiglia. Poi, però, la sua vita è cambiata e oggi Tito si ritrova dietro le sbarre di un canile alle porte della Brianza. 

“Una situazione non certo ottimale per un cane di 10 anni che, per tutta la vita, ha conosciuto l’amore di una famiglia - raccontra la nostra lettrice che ha preso a cuore la vicenda di Tito -. All’improvviso si è ritrovato catapultato altrove, senza più il suo punto di riferimento, la sua famiglia, le loro voci e i loro odori”. Chi vuole dare una seconda occasione di vita al piccolo Tito può inviare un’email a peramoreanimale@yahoo.com

"Abbiamo trovato una nuova famiglia al nostro Tito"

"Tito al momento ha una nuova famiglia e una simpatica padroncina, famiglia che abbiamo trovato in prima persona esattamente te il giorno prima della pubblicazione dell'articolo" specifica la famiglia che ha cresciuto Tito. "Non è stato abbandonato da noi, ma anzi dopo mesi nei quali abbiamo cercato una nuova casa per il piccolo, dato che per motivi personali non potevamo più prendercene cura in modo adeguato, ci siamo rivolti ad un associazione che si occupa proprio di questi casi".

"A causa di problematiche avute con questa associazione, io e mio marito siamo dovuti intervenire in prima persona per aiutare Tito" racconta la donna che ha spiegato anche che per il caso si sarebbe reso necessario anche l'intervento delle forze dell'ordine con cui "ci stiamo muovendo per far si che le problematiche che abbiamo affrontato non debbano colpire altre persone".

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