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Pedemontana

"Ecco perché abbiamo approvato il progetto di Pedemontana e come cambierà la Brianza"

Lo spiega l'assessore regionale Claudia Maria Terzi

Un’autostrada per rilanciare i collegamenti in Lombardia. Questo, in sintesi, il motivo che ha portato la giunta regionale della Lombardia ad approvare lunedì il progetto della variante della Tratta D. Lo ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi all’indomani dell’incontro saltato con i sindaci del Vimercatese. Ieri, mercoledì 4 ottobre, era stata convocata al Pirellone una riunione con i primi cittadini dei comuni che verranno attraversati dal tracciato. Una riunione che i sindaci avevano chiesto da tempo per poter discutere un’opera che fin da subito avevano criticato. Ma la convocazione dell’incontro avvenuta dopo aver approvato il progetto è stata vista come una presa in giro. Così che i sindaci del Vimercatese si sono presentati in Regione, prima di iniziare l’incontro hanno letto un comunicato e poi hanno abbandonato l’incontro.

"Opera strategica di interesse nazionale"

"Oggi abbiamo perso una preziosa occasione per proseguire il dialogo e il confronto da tempo avviato con i sindaci interessati dal passaggio della tratta D breve della Pedemontana, opera strategica di interesse nazionale e una delle infrastrutture autostradali più significative per il territorio lombardo e brianzolo, che da tempo soffre per la mancanza di collegamenti veloci adeguati - ha dichiarato -. Era un'ulteriore occasione per parlare con i sindaci di una serie di misure di compensazione ambientale, sociale e territoriale, che includono la creazione di nuovi parchi e boschi, risorse economiche per progetti comunali e sviluppo di una rete di piste ciclabili. Obiettivi, peraltro, che Regione Lombardia da sempre persegue e che abbiamo ribadito anche nei giorni scorsi in sede di approvazione in giunta del progetto definitivo della variante alla tratta D”. "Nell'approvare il tracciato - ha concluso Terzi - abbiamo posto particolare attenzione, allo sviluppo del territorio e alla sostenibilità dell'infrastruttura, per facilitare interconnessioni e spostamenti ma nel rispetto dell'ambiente e del territorio".

Corbetta: "Pedemontana si farà"

Una scelta, quella dei sindaci del Vimercatese, che in Regione ha visto la critica anche di alcuni politici brianzoli: dei consiglieri Alessandro Corbetta (Lega) e Martina Sassoli “Con l’atteggiamento di abbandonare il tavolo di confronto sulla tratta D breve i sindaci decidono di non lavorare per ottenere compensazioni viabilistiche e ambientali da realizzare sui loro territori –-dichiara Corbetta, capogruppo della Lega -. La tratta D breve si farà e consumerà meno territorio della D lunga. Il comportamento di questi sindaci che decidono di lasciare un tavolo così importante significa che neanche vogliono ragionare sulle opere per attenuare l’impatto di questa autostrada. Una posizione folle e inaccettabile che non fa il bene del Vimercatese e della Brianza est. È evidente che non vogliono ragionare con il buonsenso che imporrebbe il dialogo su una infrastruttura fondamentale e necessaria da decenni per la Brianza. L’unico intento è quello di buttarla ancora in caciara politica che, come ho sempre sostenuto, non porta a nessun risultato per il territorio”.

Sassoli: "Pedemontana è fondamentale per il nostro territorio"

Anche la consigliera Martina Sassoli (Lombardia migliore-Letizia Moratti) ha commentato la scelta dei sindaci di abbandonare l’incontro. “Ancora muro contro muro tra i sindaci della Brianza Est e Regione Lombardia. Una sconfitta nella sconfitta – ha dichiarato - Un incontro a cui hanno partecipato anche i vertici di Autostrada Pedemontana Lombarda e tutti i consiglieri regionali eletti nel collegio di Monza e Brianza, oltre al presidente della provincia di Monza e Brianza, Luca Santambrogio. Un tavolo di confronto, auspicato da più parti, che però è stato subito abbandonato dai sindaci. Pedemontana è un’opera infrastrutturale fondamentale per il nostro territorio e non più procrastinabile. L’incontro di oggi era orientato ad individuare le compensazioni ambientali essenziali da realizzare nei comuni più direttamente coinvolti. Il fatto che i sindaci abbiano deciso di abbandonare da subito il tavolo, non  lo ha permesso. Questi incontri devono mettere ciascuno di noi, ognuno per le proprie competenze, nell’ottica di arrivare ad una sintesi tenendo conto delle esigenze sia infrastrutturali che ambientali. Da parte mia, interpreto il ruolo di consigliere regionale come pontiere tra i diversi livelli istituzionali, tra sindaci e giunta regionale, cercando di rappresentare i bisogni del nostro territorio e di sollecitare Regione Lombardia alla massima attenzione”.

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