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il progetto / San Rocco

Tutto deciso: a Monza il grande deposito della metropolitana (che non piace ai cittadini)

Sarà un grande deposito a raso e non interrato come avevano chiesto i residenti

Da tempo si parla del grande deposito della M5 a Monza. Da tempo i cittadini si oppongono e anche un mese fa, durante l’incontro del Coordinamento dei comitati che ha visto mettere ai raggi X i prossimi interventi dell’amministrazione Pilotto in tema di Pgt, era stata fortemente criticata l’ipotesi (che via via stava diventando una certezza) di realizzare nel quartiere di San Rocco-Casignolo il grande deposito della metropolitana. Una certezza che nelle scorse settimane è stata confermata anche dall’assessore Marco Lamperti che ha partecipato alla consulta di quartiere per rispondere alle domande dei cittadini in merito alle grandi questioni urbanistiche che verranno adottate nel rione. E tra queste anche la conferma della realizzazione del deposito della M5: 180mila mq di terreno (pari a 18 campi da calcio) che verranno utilizzati a Casignolo. Un grande deposito a raso e non interrato come già chiesto dai residenti di San Rocco.

Un progetto definitivo

“Quando noi come giunta Pilotto ci siamo insediati (giugno 2022, ndr) i giochi erano già fatti e non si è più potuto intervenire, la progettazione ormai era già stata chiusa – ha spiegato l’assessore -. Sono previste importanti compensazioni su San Rocco”. Compensazioni richieste che, però, al momento non sono ancora state illustrate.  Marco Lamperti, raccogliendo il grande disappunto della consulta che ha criticato il mancato coinvolgimento nella fase progettuale dell’opera ha chiarito che “durante la giunta Scanagatti abbiamo iniziato a confrontarci e a negoziare proprio in merito alla realizzazione del deposito. Poi abbiamo perso le elezioni e quando nel 2022 siamo stati eletti ormai la fase di progettazione del deposito era stata ultimata e non c’erano  più margini per la negoziazione”. Lamperti ha annunciato il massimo impegno in questa fase per far ottenere al quartiere le migliori compensazioni e interventi di mitigazione, ma per la quali il comune di Monza sta ancora aspettando le controproposte che arriveranno dalla controparte.

Una conferma del grande deposito della metropolitana nel quartiere che, naturalmente, non è stato accolto con favore dai residenti e c’è chi ha ricordato che “San Rocco paga lo scotto di servizi che poi sono utili a tutta la città: il carcere, il depuratore, la circonvallazione, adesso il cantiere per fare arrivare la metropolitana a Monza, e infine l’ampliamento dello svincolo della tangenziale in previsione delle Olimpiadi invernali del 2026”.

Anche il cantiere di Serravalle 

E proprio in questi giorni i cittadini di San Rocco che abitano in via Gentili hanno ricevuto una raccomandata da Serravalle Spa che li avvisa del potenziamento dello svincolo Monza-Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord di Milano e quindi del successivo esproprio dei terreni per la realizzazione dell’opera. Una grande infrastruttura che velocizzerà gli spostamenti durante le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Un progetto del quale si è iniziato a parlare a giugno e che ha fatto salire i residenti di San Rocco sulle barricate: l’idea della grande autostrada proprio sotto casa, a pochi metri dalle scuole e dal campo sportivo ha visto la mobilitazione del quartiere. Che attraverso il Comitato si è subito opposto alla realizzazione dell’opera presentando anche alcune modifiche per evitare un impatto devastante dal punto di vista dell'inquinamento acustico e di quello ambientale. Un progetto al quale i residenti hanno ribadito il loro no anche in occasione dell’incontro pubblico organizzato dal Coordinamento dei comitati contro tutte le importanti opere di edilizia pubblica e privati previste dall’amministrazione comunale.

Intanto in questi giorni Serravalle Spa ha inviato le raccomandate ai residenti: il progetto nei giorni scorsi ha ottenuto il via libera da parte di Regione Lombardia (oltre al finanziamento di 40 milioni di euro). Per realizzare l’opera, naturalmente, sarà necessario effettuare espropri. Il progetto non riguarderà solo il comune di Monza (in particolare il quartiere di San Rocco), ma anche quelli di Cinisello Balsamo, Muggiò e Sesto San Giovanni.

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