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L'impegno per la sicurezza e le operazioni: il questore Marco Odorisio saluta Monza

Quasi due anni alla guida della questura di Monza e Brianza. Un bilancio delle attività e dell'impegno quotidiano per la legalità e della sicurezza

Un anno e dieci mesi alla guida della questura di Monza. E l'impegno quotidiano al contrasto della criminalità in città e in provincia, con particolare attenzione ai giovani, al contrasto allo spaccio di droga e alla violenza sulle donne. Grandi operazioni con arresti e organizzazioni criminali smantellate ma anche attenzione ai cittadini, attraverso la presenza costante al fianco delle comunità. Tra le strade, tra la gente. 

Il questore Marco Odorisio saluta la città di Monza. Il dirigente superiore della polizia di Stato infatti a partire da lunedì 20 novembre prenderà servizio a Padova dove sarà il nuovo questore. A raccogliere il testimone del questore Marco Odorisio dal prossimo 27 novembre a Monza ci sarà Salvatore Barillaro. "Non è il classico saluto" - ha detto Odorisio venerdì mattina durante un incontro stampa organizzato in questura per tirare le somme dei quasi due anni trascorsi in città - "è un ringraziamento".

Il questore saluterà la città al termine di un weekend che vede la polizia di Stato impegnata al contrasto della violenza di genere con l'organizzazione di tre iniziative importanti: la mostra "Com'eri vestita?" allestita nel salone da ballo della Villa Reale, la tavola rotonda sul tema dei femminicidi e il contrasto alla violenza di genere che vedrà la partecipazione della signora Filomena Lamberti che nel 2012 fu sfregiata al volto con l'acido dal suo ex marito e la We run for Women, la corsa per combattere la violenza sulle donne che ha raggiunto il sold out con la quota di mille partecipanti in programma domenica 19 novembre al parco di Monza.

"Il nostro impegno al contrasto della violenza di genere è quotidiano. Questa mattina, aprendo le segnalazioni, abbiamo visto altri tre codici rossi con un intervento che ci ha visto protagonisti in città e due in provincia, gestiti dai carabinieri. Abbiamo sottoscritto protocolli ma i numeri ci dimostrano che c'è ancora tanto da fare e bisogna partire dalla promozione della cultura del rispetto" ha detto Odorisio.

"Noi non esercitiamo né un potere né un comando ma svolgiamo un servizio a favore del prossimo e del cittadino" ha spiegato. E alla centrale operativa della questura di Monza in un anno sono arrivate 12mila telefonate. "Solo 2mila si riferivamno a fatti reato che necessitavano di intervento. Spesso chi contatta la polizia lo fa per richieste di aiuto e soccorso e a farlo sono anche persone anziane". "A volte ci ha contattato anche qualche anziano solo che aveva bisogno perchè impossibilitato a ritirare le medicine e ci siamo attivati anche per questo". In sintesi: "Esserci sempre", come recita lo stesso motto della polizia di Stato.

Monza "città sicura"

"Una delle prime cose che mi fu segnalata quando sono arrivato a Monza era la zona degli Artigianelli: una porzione di città in centro sottratta alla cittadinanza e alle famiglie e diventata zona di attività illecite, tra cui spaccio di droga" ha ricordato il questore che proprio lì, aveva scelto di celebrare la festa del patrono della polizia di Stato, san Michele Arcangelo. Una iniziativa che poi è diventata una tradizione e che con l'operazione condotta dalla Squadra Mobile dello scorso aprile 2022 che ha smantellato la centrale dello spaccio attiva in centro città ha riconsegnato ai cittadini un luogo sottratto alla criminalità. 

Due anni scanditi da interventi, attività di contrasto al degrado, iniziative sociali e solidali, percorsi di educazione civica rivolti anche ai più piccoli e ai bambini con attività nelle scuole e speciali "gite" in questura ma anche di attività investigative che hanno avuto rilevanza nazionale, tra cui il giallo del finto omicidio confessato sulla scheda elettorale a Villasanta.

"La nostra presenza sulle strade e nelle piazze svolge anhe un'azione di richiamo nei confronti, anche nei confronti dei giovani. Funge da deterrente ed è una attività di prevenzione perchè le comunità ci devono vedere e sapere che la polizia c'è sempre" ha spiegato Odorisio. "A Monza la percezione della sicurezza c'è e la sicurezza è anche realmente percepita".

Il questore Odorisio: carriera e riconoscimenti

Dirigente superiore della Polizia di Stato, Marco Odorisio, 58 anni, è nato a Bari. Laureato in giurisprudenza, nel 1985 ha iniziato a frequentare a Roma, presso l’allora Istituto Superiore di Polizia, il 2° Corso Quadriennale per Funzionari di Polizia, venendo nominato nel 1990 Vice Commissario. Nel 1990 viene assegnato alla questura  di Venezia dove ha diretto l’U.P.G. e S.P. e l’Ufficio Scorte fino a fine giugno 1993. Diversi gli incarichi dirigenziali tra Marghera, Jesolo e Vicenza dove ha guidato i  poliziotti della Squadra Mobile. Poi il trasferimento a Verona e a Venezia come dirigente della Squadra Mobile Distrettuale. 

Dal settembre 2009 al gennaio 2010 ha frequentato a Roma,  presso la Scuola Superiore della Polizia di Sato,  il 25° Corso  Formazione Dirigenziale, al termine del quale è stato nominato Primo Dirigente mentre nel 2012 è poi salito in "cattedra", come docente presso la scuola Superiore di Polizia, 101° Corso di formazione per Commissari della Polizia di Stato, nella disciplina “I metodi e gli strumenti per la conduzione delle attività di Polizia nei vari contesti operativi”. 

Nell'agosto 2014 è stato nominato Vicario del Questore di Venezia e dall'aprile 2018 guida la questura di Pordenone. Poi la parentesi in Brianza dove si è distinto per il grande lavoro svolto sul territorio soprattutto per contrastare la criminalità e il problema dello spaccio della droga con importanti operazioni. Odorisio nella sua carriera ha già collezionato un centinaio di riconoscimenti tra Encomi Solenni, Encomi e Parole di Lode per le attività d’indagine al contrasto della Criminalità e disimpegnato numerosissimi servizi di O.P. di svariata natura, dalle manifestazioni sportive a quelle di carattere politico ed occupazionale.

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