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Martedì, 30 Aprile 2024
Centro sociale

In consiglio comunale scoppia lo scontro sul centro sociale, che intanto organizza un altro evento

Oltre all'evento del 20 e 21 aprile, la Foa Boccaccio ha organizzato un'altra manifestazione per questo fine settimana

In consiglio comunale il centro sociale fa scoppiare la polemica e lo scontro. E intanto la Foa Boccaccio organizza per il 14 aprile dalle 12.30 un nuovo evento al parchetto di via Sacconaghi dove lo scorso 30 marzo aveva organizzato l’Uragano Street Parade, una grande iniziativa cominciata prima con il corteo che aveva paralizzato le vie della città.

La mozione bocciata

La vicenda della Foa è tornata ieri sera, lunedì 8 aprile, sui banchi del consiglio comunale per voce del consigliere Marco Monguzzi (Fratelli d’Italia) che aveva presentato una mozione con la richiesta alla giunta di una presa di posizione politica in merito ai cortei organizzati dal centro sociale, e ai danni provocati sui muri degli edifici pubblici e privati. Una mozione che è stata bocciata (10 voti favorevoli, 2 astenuti, 18 contrari). Durante il suo intervento Monguzzi ha ripercorso, non solo quanto avvenuto in occasione del corteo dello scorso 7 dicembre, quando i muri delle vie della città attraversate dai manifestanti sono stati vandalizzati con scritte anche ingiuriose contro il sindaco, l’assessore Moccia, le istituzioni e le forze dell’ordine. Il meloniano ha inoltre ricordato l’evento del 30 marzo: “Il giorno del sabato santo hanno preso d’assalto la via Gallarana e i parchetti trasformati in latrina pubblica. C’è stata anche una mancanza di controllo igienico e sanitario. Il 20 e il 21 aprile organizzeranno un nuovo evento, proprio in concomitanza delle pulizie di primavera organizzate dal Comune: spero che amministrazione e forze dell’ordine siano preparate”.

Moccia: "La legalità è un valore assoluto"

Sulla mozione è subito intervenuto l’assessore alla Sicurezza Ambrogio Moccia che ha ricordato che “la manifestazione è stata autorizzata dalla questura. La legalità è un valore assoluto, trasversale e non negoziale”. Moccia ha spiegato che sono in corso le indagini per risalire ai presunti autori delle scritte sui muri e che gli inquilini degli stabili imbrattati possono presentarsi come parte civile offesa.

Il centrodestra chiede un incontro con il questore

Sulla vicenda centro sociale, più volte finita in aula, il centrodestra è compatto e unanime e condanna quanto accaduto. “La situazione sicurezza in città sta decadendo, è non mi riferisco solo alla Foa Boccaccio – commenta l’ex sindaco e consigliere Dario Allevi (Noi con Dario Allevi -. Pensano di fare il bello e il cattivo tempo: di occupare giardini, di organizzare un evento senza alcun rispetto vicino a un luogo di cura (la manifestazione Uragano Street Parade si è svolta a qualche centinaio di metri dal Policlinico di via Amati, ndr)”. Sulla stessa linea anche Andrea Arbizzoni (capogruppo di Fratelli d’Italia). “Siamo stanchi, i monzesi sono stanchi di questa situazione. Quando ero assessore allo Sport le associazioni di volontariato erano vessate dalla polizia locale organizzavano una festa cucinando qualche salamella; qui ci sono cortei, musica a tutto volume vicino a un ospedale; gente che deturpa e imbratta i giochi dei bambini che poi vengono puliti dal Comune. Ci sono due pesi e due misure? Non basta dire di essere antifascisti per essere dei buoni democratici”. I consiglieri Allevi e Arbizzoni hanno annunciato di voler chiedere un incontro ufficiale con il questore e con il prefetto per discutere del problema della sicurezza in città, e della gestione dell’ordine pubblico (centro sociale, tifoserie, baby gang).

Galbiati: "Se vogliono un posto lo chiedano nella legalità"

Una presa di posizione chiara e netta l’ha chiesta (ancora) anche il consigliere Stefano Galbiati (capogruppo di Noi con Dario Allevi) che dall’inizio della giunta Pilotto ha più volte portato in aula il tema centro sociale e che con il sindaco e il comandante della polizia locale Giovanni Dongiovanni è finito al centro di un video diffuso sui canali social della Foa. “Sono stufo che la terza città della Lombardia non riesca a gestire questa situazione - ha dichiarato -. Dobbiamo farlo tutti insieme: andiamo dal questore e dal prefetto e spingiamo affinché questo non avvenga più. Il 30 marzo c’è gente che non ha potuto dormire per un evento organizzato sotto le case da dove i residenti vedevano persone che urinavano. Se la Foa Boccaccio vuole un posto dove riunirsi che lo chieda sempre nella legalità, come fanno tutti”.

Cirillo: "Legalità persa e non garantita"

Il consigliere Pier Franco Maffè (Forza Italia) ha ricordato i disagi dell’evento del 30 marzo. “Siamo indignati di fronte alle manganellate a Pisa contro alcuni ragazzi, e quando qualcuno che non è più un ragazzino fa quello che vuole non diciamo nulla. Quello che è accaduto il 30 marzo e potrebbe succedere il 20 e il 21 aprile è uno schiaffo alla città. Quello autorizzato a Monza il sabato santo è una vergogna, non del sindaco ma di chi ha dato l’autorizzazione. Noi siamo aperti alla convivenza civile: il sabato santo, per una sparuta minoranza della nostra città, non era il giorno migliore”. Non ha avuto parole tenere neppure Francesco Cirillo, avvocato e consigliere del Gruppo Misto. “Durante quella manifestazione la legalità, non solo è stata persa, ma non è stata neppure garantita. Sono liberi di imbrattare, distruggere, fare quello che vogliono mettendo a ferro e fuoco la città, con buona pace dei cittadini che ne pagano le conseguenze. Mi dispiace e mi stupisce che per questo genere di comportamenti ci sia tolleranza”.

Villa: "No il patrocinio ad eventi ai quali la Foa si aggrega"

Il consigliere Simone Villa (Lega) oltre a ribadire quanto già dichiarato dai colleghi di minoranza ha fatto una proposta: “che ci sia maggiore controllo quando il Comune dà il patrocinio o finanziamenti ad eventi organizzati dalle associazioni, come per esempio l’Anpi, alle quali poi si aggrega anche il centro sociale come avvenuto per le biciclettate partigiane". A chiedere chiarezza e trasparenza anche la consigliera del Gruppo Misto Désiré Merlini. “Qui non è questione di colore politico – dichiara -. È stata istituita una commissione contro la mafia, contro il fascismo. Ma si può anche manifestare senza sfregiare la città. Ecco perché la mozione andrebbe votata”.

La maggioranza: "Non serve una manifestazione politica"

La maggioranza ha fatto quadrato attorno all’operato del sindaco. Il consigliere Lorenzo Gentile (Pd) ha ricordato che “l’ordine pubblico non è in capo al Comune. Ogni persona di buon senso è contraria a chi imbratta e non capisco la richiesta di una mozione di questo tipo”. Sulla stessa linea anche il consigliere Francesco Racioppi (LabMonza). “Non ho capito questa mozione. Se bisogna intervenire con una mozione per interrogazioni inevase allora stiamo perdendo del tempo. È una forzatura clamorosa e chiedo al consigliere Monguzzi di ritirarla”. Il capogruppo dem Angelo Imperatori ha ricordato che “il sindaco subisce decisioni. La responsabilità dell’ordine pubblico non è del primo cittadino ma del questore e della forze dell’ordine che con la loro gerarchia, professionalità ed esperienza le gestiscono”.  Il consigliere Sergio Tiziano Visconti (Paolo Pilotto Monza Attiva e Solidale) ha ricordato che “la posizione è già chiara: in due anni sono stati eseguiti 3 sgomberi”. A bocciare la mozione di Marco Monguzzi anche il capogruppo di LabMonza, Lorenzo Spedo. “Le manifestazioni si sono svolte regolarmente seguite dalle autorità competenti. Noi siamo sensibili ad alcuni temi portati avanti dalla Foa Boccaccio come gli spazi per i giovani, la militarizzazione, il consumo di suolo ma abbiamo deciso di portarli avanti in modo diverso. Temi che stanno a cuore anche alla giunta senza bisogno di dare posizioni”.

Piffer: "La Foa non chiede di essere difesa"

Diversa la posizione del consigliere Paolo Piffer (Civicamente), lontana sia dalla maggioranza che dalla minoranza. “Conosco bene la realtà del centro sociale, e conosco alcuni attivisti. Portano avanti progetti che non hanno attiguità coi partiti politici. In questi anni hanno fatto tanto: hanno permesso agli stranieri di imparare l’italiano, fare sport a chi non poteva permetterselo, e qualcuno ha arrecato danni alla città. La Foa non ha bisogno di essere difesa: ha un’indole anarchica, non vuole essere legittimata, i militanti si assumono le loro responsabilità”.

La posizione del sindaco

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco. “Con questore, prefetto, forze dell’ordine e polizia locale cerchiamo di gestire le difficoltà – ha spiegato Pilotto -. E di collaborare, come quando successo per le scritte apparse sui muri. La manifestazione il giorno del sabato santo, legittimo manifestare, ha visto famiglie bloccate in strada. E non pensiate che non abbia preoccupazioni per il 20 e il 21 aprile. Non sono un debole, e non sono deboli il questore e il prefetto. Ci siamo aperti al dialogo, ma ci è stato negato. Si può essere antisistema, ma si può tentare il dialogo, ma il centro sociale non ha voluto”.

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