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Attualità / San Rocco

Le donne con il cartello al collo che girano per le strade del quartiere di Monza

Ecco che cosa sta succedendo a Monza

La mobilitazione passa anche dalla passeggiata per le vie del quartiere con un cartello al collo invitando le persone a fermarsi per firmare. Succede a Monza, nel quartiere San Rocco, dove ormai mesi è partita la mobilitazione del Comitato vie Talete, Gentili e Aristotele Monza per dire no al progetto per l'ampliamento  dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord.

Nella mattinata di mercoledì 6 marzo alcune componenti del Comitato hanno passeggiato per le vie del quartiere indossando un cartello e invitando i passanti a firmare la petizione per dire no alla realizzazione della maxi opera. Sul cartello la scritta "Aria e acqua non si toccano, firma anche tu". Perchè, tra le preoccupazioni e le criticità avanzate dal Comitato a Serravalle (che realizzerà l'opera già finanziata dalla Regione Lombardia con un contributo di 42 milioni di euro) e al comune di Monza c'è proprio il tema dell'inquinamento. Quei 70 metri di tunnel scoperti che passeranno proprio sotto le finestre delle scuole, vicino alla palestra e al campo da calcio. Ma non solo: nel documento inviato mesi fa dal Ministero dell’Ambiente in merito al progetto di Serravalle c’è scritto che “dall’analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno...”. Una delle preoccupazioni che ha visto i cittadini salire sulle barricate.

Poi, analizzando in modo più approfondito il progetto il Comitato, presieduto dall'avvocato Giovanni Testa, ha scoperto la presenza di una falda acquifera a 15 metri di distanza dall’opera, invece dei 200 metri previsti dalle normative. Malgrado le rassicurazioni di Serravalle in merito a tutti gli interventi che verranno effettuati garantendo la massima sicurezza, i cittadini hanno comunque paura. 

Il progetto prevede infatti 415 giorni lavorativi, salvo imprevisti.A questo punto il Comitato è seriamente intenzionato a rivolgersi al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per tentare di bloccare l'opera. Un'opera che prevista per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina che si svolgeranno a febbraio 2026 e che, certamente, per quella data non potrà essere ultimata. Da qui la richiesta dei cittadini di chiedere di bloccare i finanziamenti e il cantiere. 

 È possibile firmare la petizione al Bar Coffe Park (via Paisello 32), al bar tabacchi centrale (via Cellini 2), al Carrefour (via San Rocco 44), alla cartoleria di via D’Annunzio 17, da Cosi Hair Franco (via Fiume 7), all’edicola di via San Rocco 44, al Fotoservice di via Montesanto 4, al Frank Cafè di via Sant’Alessandro 18, al bar di via Udine 10 e presso Oh La Lash di via D’Annunzio 34.

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